martedì 11 novembre 2014

Jacqueline de Romilly













Jacqueline de Romilly, specialista di civiltà e lingua greca, prima donna professore all’Accademia di Francia, è morta all’età di 97 anni all’ospedale Ambroise-Paré de Boulogne-Billancourt. Era la decana dopo la morte, l’anno scorso, di Claude Levi-Strauss. « La Grecia oggi è in lutto », dichiara il ministro greco della cultura.
Anche se era ammalata da lungo tempo, la sua morte è stata un grande choc per tutti i suoi amici, come ha dichiarato l’editore Bernard Fallois. La docente infatti incarnava, in Francia, la passione e lo studio della cultura classico-umanista, e durante i suoi sessanta’anni di carriera ha scritto un’opera considerevole sulla civiltà dell'antica Atene, dalla quale tutto è sorto: filosofia, storia, tragedia, commedia, sofismo…

Tucidide, uno degli uomini della sua vita

Piena di ammirazione per l’antica civiltà greca, che non finiva mai di stupirla, Jacqueline de Romilly ha lavorato molto sullo storico Tucidide, che lei stessa chiamava »Uno degli uomini della mia vita », ma anche su Omero, Eschilo ed Euripide. 
Ma non solo civiltà greca, infatti  ha scritto pure un libro sulla Provenza e quattro volumi di novelle.
« Mi rammmarico profondamente che oggi non lavoriamo abbastanza per la formazione e lo sviluppo della cultura attraverso i testi e la profondità dei grandi autori, perdendo così un contatto prezioso con quello che altri hanno pensato prima di noi » dichiarava Jacqueline de Romilly.
Quelli che hanno incontrato questa piccola signora dai capelli bianchi, hanno potuto constatare che la grecità la rendeva così felice che appariva pervasa da una profonda tranquillità interiore, appassionata e piena di humor, malgrado la cecità che l’affliggeva da anni.
Jacqueline de Romilly è nata a Chartres. Suo padre, ebreo, filosofo, è stato ucciso al fronte quando lei aveva un anno. Fu allevata dalla madre, che era una scrittrice di romanzi. Incontrerà un uomo che lei disse « per tre quarti ebreo », ma da lui divorzierà. Il nome della sua famiglia trae origine dal fatto che durante la rivoluzione francese i Worms, nome originario, avevano acquistato il castello di Romilly, per cui si chiamarono : Worms di Romilly.

Una società che dimentica Omero finirà per dimenticare Voltaire.

Interessata più all’aspetto della modernità dei Greci che non a quello mitologico, che pure amava e approfondiva con vera passione, Jacqueline de Romilly era piena di ammirazione per questa civiltà greca antica soprattutto perché ebbe il grandissimo merito, - in ciò gli elementi essenziali della sua modernità,- di aver inventato la « democrazia », anche se essa escludeva ancora alcune categorie sociali come quelle delle donne e degli schiavi.
Lei sì, lei sì che sapeva parlare della pertinenza di questo periodo della storia antica con quello dell’Europa di oggi !
E faceva osservare : «  Si vuole che i bambini conoscano la realtà che li circonda. Ma quale meraviglia per loro scoprire un altro mondo, diverso da quello in cui oggi sono immersi! Perché pensare di poter derivare vantaggi da un incontro con qualcuno oggi nella vita « reale » e non da tête-à-tête con Ettore e Andromaca ? ».
Jacqueline de Romilly deplorava che l’insieme delle conoscenze oggi sia minato dall’utilitarismo. Una società che dimentica Omero finirà per dimenticare Voltaire, diceva e riteneva infatti che il greco antico dovrebbe essere accessibile a tutti. Infatti lei ha scritto anche la seconda edizione di « Assimilazione del greco antico », che fu un inatteso best-seller.

Gran Croce della Legion d’onore

Solo un “pugno” di donne merita – diceva Jacqueline con maliziosa ironia – di desiderare la vita che io ho avuto: ebrea sotto l’occupazione, finita sola senza figli e senza famiglia, ma con una carriera da professore fin in ogni suo “angolo” come l’avevo desiderata.
Nessuna nostalgia, nessun rimpianto dunque, in questa intellettuale che giudicava importante per l'umananità di riprendersi, di raddrizzarsi e, con l’aiuto del passato, d’inventare qualcosa di meglio.”.
I Greci contemporanei l’adoravano e spesso le esprimevano la loro gratitudine. Membro e corrispondente dell’Accademia d’Atene, Jacqueline de Romilly aveva ottenuto la nazionalità grec anel 1995 ed era stata nominata ambasciatrice dell’ellenismo nel 2000.

E’ una perdita per il nostro paese

Ha sofferto molto da qualche decina d’anni nel vedere gli studi di questa lingua declinare e questo per lei ha costituito un immenso dolore.” ha espresso su “France Info” Hélène Carrère d'Encausse, segretaria dell’Accademia di Francia, aggiungendo che il miglior  modo di commemorare la studiosa « sarebbe di dare maggior importanza alla lingua greca, di cui lei è stata la più grande difenditrice nel nostro (quello francese) paese » ed ha concluso : «  E’ una perdita per il nostro paese. ».
« Con Jacqueline de Romilly si spegne una grande umanista, la cui parola ci mancherà, ma che noi possiamo e dobbiamo coltivare attraverso le innumerevoli testimonianze che lei ci lascia » ha detto Nicolas Sarkozy in un comunicato.

Hommage à Jacqueline de Romilly

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La vie et l'oeuvre de Jacqueline de Romilly sont baignées d'une lumière puisée aux sources d'une très haute civilisation - la civilisation grecque - une flamme qu'elle a transmise et entretenue toute sa vie durant, jusqu'à son dernier souffle.
Jacqueline de Romilly a contribué autant à l'édification intellectuelle des jeunes générations, à l'instruction du grand public par ses nombreux ouvrages, qu'à la libération de la femme par l'exemple qu'elle a donné de sa propre élévation.



E François Fillon ha espresso il suo « dolore » per la perdita di « questa signora che ebbe una brillante carriera. »

18 dicembre 2010 Boulogne-Billancourt,
Wikipedia
Ticino news.ch

Swissinfo.ch


da Le Figarò traduzione di rosalia de vecchi


http://www.lefigaro.fr/culture/2010/12/19/03004-20101219ARTFIG00036-l-academicienne-jacqueline-de-romilly-est-morte.php