Staffa
è una piccola isola tra le più romantiche e spettacolari delle
Isole Ebridi interne, ad ovest della Scozia.
Disabitata, ma ricca di
fauna marina, ospita colonie di uccelli, tra i quali spiccano le
Pulcinelle marine.
Meta di un intenso turismo, fa parte della riserva
naturale del National Trust for Scotland.
Prende il nome dalla sua
particolare struttura geologica, costituita da migliaia di colonne
esagonali di basalto. La parola “staffa”, secondo la sua origine
scandinava, significa infatti “pilastro”. Le pareti di lava
solidificata a strapiombo si aprono alla vista del visitatore come un colonnato
di maestose colonne di basalto, in cui l’erosione del mare e dei
venti ha scolpito grotte di straordinaria bellezza.
Spicca
regina tra queste la famosa grotta di Fingal, che ispirò musicisti e
poeti. E il cui ingresso, dall'interno, incornicia la sacra isola di Iona di fronte!
I
Vichinghi la chiamavano “Grotta delle colonne”; il nome gaelico,
Uamh-Binn, significa “ grotta di melodia”. Non a torto infatti
Mendelssohn, che la visitò nel 1829, si ispirò ai suoni prodotti da
queste straordinarie canne d’organo poligonali di basalto,
ascoltati al suo interno, per comporre, nel 1830, "Die
Fingalshöhle", la graziosa ouverture "Le Ebridi", la
stessa che rese famosa la grotta, sebbene essa fosse già nota al
mondo da quando il naturalista Sir Joseph Banks l’ebbe scoperta nel
1772. La musica di Mendelssohn esprime il fascino della forza del
mare, l’energia del moto alterno delle onde, lo stupore per il
sublime spettacolo della natura offerto dalla grotta. Il movimento
del mare ritmicamente cadenzato viene evocato mediante la
ripetizione del tema iniziale, affidato in particolare agli strumenti
ad arco. Ed un secondo tema affidato soprattutto ai violoncelli a
agli strumenti a fiato evoca la forza impetuosa del mare e il fascino
dello spettacolo della natura di questo luogo straordinario, in cui
l’eco misteriosa delle onde del mare, che canta come suono di canne
d’organo, lo slancio geometrico verso l’alto delle masse di lava
raffreddata che formano le pareti della grotta e le colonne naturali
appena al di sopra dell’alta marea, allineate all’ingresso come
contrafforti di un portale gotico, contribuiscono a conferire alla
grotta l’atmosfera di una cattedrale.
A questa affascinante grotta
s'ispirò anche Johannes Brahms, che, negli anni 1859/60, compose il
Canto dalla Grotta di Fingal, che fa parte dei “Quattro canti”
per coro femminile, due corni e arpa, nell'op.17 n.4.
I
Pink Floyd hanno scritto il brano “Fingal's Cave destinato al film
Zabriskie Point, ma poi non inserito nella colonna sonora.
E il
compositore e chitarrista romantico Johann Kaspar Mertz, diede il
titolo di “La grotta di Fingal” ad uno dei due brani composti
per chitarra sola nell'op.13.
Anche
il pittore inglese Turner ne rimase affascinato e volle dipingerla
nel 1832.
Queste
colonne laviche prismatiche a scalini a sezione pentagonale o
esagonale che, qui, nella Grotta di Fingal assumono tratti di
straordinaria bellezza, hanno attratto, tra i tanti turisti, varie personalità, uomini
d’eccezione.
Jules
Verne, William Wordsworth, John Keats, i quali si recarono nell’isola
richiamati dal fascino della grotta...
Il
romanziere Walter Scott ha descritto la grotta come una delle più
straordinarie località da lui mai viste, che supera ogni descrizione
di cui si senta parlare …. Parla delle sue colonne basaltiche alte
come a dover sostenere il tetto di una cattedrale, delle sue
profondità rischiarate da una pavimentazione simile a marmo di
colore acceso, del battito costante del mare profondo sulle rocce di
basalto.
Il
drammaturgo svedese August Strindberg nel suo famoso dramma “ A
dream play” colloca alcune scene in un luogo chiamato “ Grotta di
Fingal”.
Secondo
i geologi i basalti esagonali si sono formati 60 milioni di anni fa a
causa di una potente esplosione sotterranea, nello stesso periodo in
cui si sono formati anche quelli della Grotta dei Giganti ( Giant's
Causeway) in Irlanda e di Acitrezza in Sicilia.
La
grotta porta il nome di Fingal, ossia bianco straniero, eroe
dell'omonimo poema di James Macpherson del Ciclo di Ossian.
Ma nella
mitologia irlandese Fingal è colui che la leggenda dice aver
costruito un selciato tra Irlanda e Scozia.
Il
poeta scozzese James Macpherson, noto come il traduttore dei canti di
Ossian, nel 1761 annunciava la scoperta di un'epopea di Fionn legato
alla mitologia irlandese e scritta da Ossian, il figlio di Fingal, e
pubblicava Fingal, un antico poema in sei libri, e poesie , tutti
attribuiti appunto ad Ossian.