Glastonbury fu l'"isola di Avalon"?
A 30 miglia a sud
di Bristol, nella campagna del Wessex, nel Somerset, in Cornovaglia,
si trova una piccola città di nome Glastonbury, meta molto
frequentata di visitatori e di pellegrinaggi. Un tempo vi sorgeva la
più grande ed antica abbazia costruita da monaci cristiani nei primi
secoli dopo Cristo.
Di
essa oggi restano solo alcune rovine e una torre di pietra, la
Glastonbury Tor, privilegiato punto di osservazione, che si erge in
tutta la sua verticalità nel mezzo di una delle verdissime colline
di Mendip.
La leggenda dice
che il primo a fondare un monastero in quest'area sud-occidentale
dell'Inghilterra, dove la penisola di Cornovaglia si restringe,
trent'anni dopo la morte di Cristo, sia stato Giuseppe d'Arimatea, il
ricco commerciante che, come è detto nel Vangelo di Matteo, chiesto
a Pilato il corpo del Cristo, dopo averlo avvolto in un "candido
lenzuolo", lo depose nella sua tomba nuova, dove l'ospitò
durante i tre giorni che precedettero la Risurrezione.Sempre secondo
la leggenda, è qui che Giuseppe D'Arimatea avrebbe portato il Santo
Graal, la coppa in cui Cristo bevve il vino durante l'ultima cena con
i suoi discepoli.
Si racconta che Giuseppe d'Arimatea abbia
visitato la località insieme a Gesù fanciullo ancor prima l'aver
fatto erigere l' Abbazia, per fargli visitare la scuola druida di
Avalon, Il grande pittore e scrittore William Blake, avendo accolto
questo racconto come fatto reale, ne fece materia del suo famoso
poema Gerusalemme, che divenne poi la più popolare canzone
patriottica inglese. Egli, che fu un poeta e pittore mistico, credeva
nella profezia biblica della "Nuova Gerusalemme", in base
alla quale dall'Ellegand, ossia "La Terra degli Angeli",
(nome che sarebbe divenuto poi England), avrebbe avuto origine una
nuova civiltà, prendendo le sue origini proprio dal "Tempio dei
Druidi" di Stonehenge e Avebury.
Secondo dunque
questa tradizione, Giuseppe D'Arimatea, sbarcato a Glastonbury,
piantò a terra il suo bastone, che fiorì miracolosamente nel
Biancospino di Glastonbury, biancospino detto anche "Spina
Santa", che cresce soltanto intorno alla città e che fiorisce
due volte l'anno: in primavera e a Natale, quando ne viene tagliata
una spina e inviata alla regina per ornare la sua tavola. Ed ancora
si dice che la Spina Santa originaria, che nel Medioevo è stata
oggetto di pellegrinaggio, sia stata distrutta da un soldato durante
la guerra civile e che questo soldato sia stato accecato; gli
abitanti hanno piantato sulla collina di Wearyall un nuovo
biancospino solo oggi, nel XX secolo. Il "Rovo di Glastonbury"
con la sua Spina Santa, a detta dei botanici appartiene ad una specie
originaria della Palestina, sconosciuta in Europa.
Storicamente
si sa che il primo monastero di Glastonbury venne fondato da monaci
cristiani, recatisi in questi luoghi per predicare la Buona Novella,
tra il IV ed il V secolo d. C.; la fondazione di questo primo
monastero è confermata da antichi scritti del monaco Beda e di
Guglielmo di Malmesbury.Il luogo tuttavia era già prediletto dai
Celti che vi svolgevano riti druidici.
Quando, intorno al 670 d.
C., l'abbazia fu rifondata da monaci benedettini, in breve acquistò
ricchezza e rilevanza politica; re Enrico II ordinò loro di scavare
in quello stesso luogo perché voleva ritrovarvi la tomba di re Artù
e della regina Ginevra. Si dice che i monaci finirono per trovare,
nel 1191, una pietra tombale con un'iscrizione in bronzo che diceva:
Qui nell'isola di Avalon giace sepolto l'illustre re Artù, insieme a
Ginevra, sua seconda moglie.". La leggenda dice anche che nello
stesso VII secolo San Patrignano, in visita ai monaci di Glastonbury,
abbia trovato la tomba di San Giuseppe, sulla quale volle che venisse
costruita una bella chiesa in legno tutta decorata, chiesa che poi fu
distrutta in un incendio nel XII secolo. Secondo questa tradizione fu
durante i lavori della Chiesa che venne alla luce una croce con
iscritto "Hic iacet inclitus Rex Arturius in insula Avalonia "
(Qui , nell'isola di Avalonia, giace il famoso Re Artù).
Di entrambi gli
epitaffi oggi non è rimasto nulla, ma di fatto le spoglie di un uomo
e di una donna trovate sotto terra furono inumate nel 1278 davanti
all'altare principale della nuova abbazia ivi eretta ed Edoardo I
volle dare molto risalto a questo avvenimento. Infatti sia lui che
Enrico II, sapendo che nei confronti dei Normanni di Guglielmo il
Conquistatore, nel 1066, l'unica resistenza significativa era stata
organizzata in Galles e in Cornovaglia, volevano individuarne il capo
nel leggendario re Artù e dimostrarne perciò la reale esistenza,
così da farne una tradizione nazionale.
Lo storico
inglese Goffredo di Monmouth, nella sua "Historia Regum
Britanniae"narra che re Artù malato fu portato ad Avalon dove
venne curato e guarito dalla "fata Morgana", all'epoca
feudataria e madre superiora delle dodici suore cui era affidata la
cura e la custodia del santuario; quando poi il re trovò la morte in
battaglia, la sua salma venne portata a Glastonbury e qui
sepolta.
Parecchio tempo dopo, con la Riforma Protestante,
l'abbazia cominciò la sua decadenza e venne poi ridotta a una cava
di pietra per costruire nelle vicinanze case e palazzi. Anche la
presunta tomba di Artù e Ginevra fu dispersa per essere di nuovo
identificata soltanto nel 1934.
Oggi le rovine dell'intero
complesso sono sparpagliate in una cornice di prati verdeggianti e di
boschi rigogliosi. Vi si trovano due sorgenti: tra le colline di
Chalice e di Tor, la Chalice Well o Sorgente rossa, detta anche
Sorgente del Sangue, per i suoi depositi rossastri e rugginosi,
poiché è ricca di minerali di ferro e la Sorgente Bianca, dal
colore chiaro per l’alto contenuto di calcio, sul lato opposto
della collina di Chalice.
Per quanto riguarda l'ubicazione di
Avalon, senza dubbio , una delle tesi la vorrebbe proprio qui: la
collina dove ora sorge la torre, secondo tale ipotesi, si chiamava
Avalon.
La pianura
sottostante un tempo paludosa e coperta dall'acqua faceva apparire il
rilievo della collina come fosse un'isola.
© rosalia de vecchi
Ma è davvero bello ed interessante questo articolo...grazie!
RispondiEliminaBellissimo ed interessante. ..grazie
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