Francesca
di Bragranza, in un ritratto di Franz Xaver Winterhalter, pittore
tedesco che viaggiò per le città più prestigiose d’Europa,
Parigi, Londra, Praga, Vienna, Mosca…, ambìto ritrattista dei
regnanti; sono celebri, tra i numerosi ritratti da lui eseguiti,
quelli di Luigi Filippo di Francia, della regina Vittoria, di Sissi e
di Eugenia di Francia.
Francesca
di Bragranza in un ritratto del pittore francese Ary Scheffer, uno
dei più colti del XIX secolo, che volle dedicarsi alla realizzazione
di una pittura che ottenesse una trasparenza della materia seppur
sempre sensuale. Fu molto attratto dal mondo artistico di
Shakespeare, Dante, Goethe; celebri di lui “Ombre di Francesca da
Rimini e di Paolo Malatesta appaiono a Dante e Virgilio”.
Francesca
di Bragranza in un ritratto del pittore tedesco Franz Xaver
Winterhalter.
******Francisca
Carolina Joana Carlota Leopoldina Romana Xavier de Paula Micaela
Gabriela Rafaela Gonzaga de Bragança, nota come Francesca di
Bragranza, donna di grande eleganza, bella e molto colta, amata ed
ammirata dalla corte francese che la chiamò “La Belle Françoise”,
infatti fu tra tutte le principesse la più popolare, nacque a Rio de
Janeiro nell’agosto del 1824 dal’imperatore Pietro I del Brasile
e dall’arciduchessa d’Austria, Maria Leopoldina d’Asburgo-Lorena,
figlia dell’Imperatore del Sacro romano impero, Francesco II. Il
nonno paterno era re Giovanni VI del Portogallo. Pertanto Francesca
nacque infanta del Brasile e del Portogallo, ma il destino la fece
principessa di Jonville, quale sposa dell’ammiraglio Francesco
d'Orléans, figlio di quel Luigi Filippo d’Orleans divenuto “re
dei Francesi”, - come volle egli stesso per sottolineare che doveva
la corona alla volontà del popolo-, dopo le famose “Tre gloriose
di Parigi” del luglio 1830.
La piccola Francesca, che, all’età
di non ancora tre anni, perdette la madre e che poco tempo dopo
dovette separarsi anche dal padre e dai fratelli che partirono con la
seconda moglie di Pietro per Lisbona, ricevette un’educazione molto
rigorosa ed accurata; possedeva tutte le qualità che si confanno ad
una principessa, compreso il fascino della sua femminilità, quando
il principe di Joinville la incontrò per la prima volta. Durante il
viaggio verso l’isola di Sant’Elena, per recuperare le spoglie
mortali di Napoleone da ricondurre in territorio francese, il figlio
del re francese fece una sosta in Brasile e fu ricevuto da Pietro II.
Pietro II, detto il Magnanimo, secondo ed ultimo imperatore del
Brasile, era fratello di Francesca e fu così che i due principi si
conobbero. Francesco d’Orléans, principe di Joinville, ritornato
in Brasile, sposò Francesca nel maggio del 1843. Da questo
matrimonio nacquero quattro figli, dei quali uno morì presto. La
giovane principessa di Rio, trasferitasi alla corte francese, fu
presto benvoluta da tutti e accolta con molto entusiasmo per le sue
rare qualità. Le barricate del ’48 costrinsero gli Orléans
all’abbandono del potere e della reggia e l’avvento della
Repubblica li costrinse all’esilio. Ma Francesca, la cui
personalità decisa e combattiva rivelava le sue migliori risorse nei
momenti di maggiore crisi, fu tanto abile da negoziare a suo favore
la fuga della propria famiglia. Dall’esilio si tenne costantemente
in contatto per via epistolare
col fratello Pietro, con il quale sempre ebbe un rapporto di grande
affetto e molte affinità; lui la chiamava “Mana chica”. Le
ristrettezze economiche connesse con la mutata situazione la
indussero a vendere una parte della sua dote: le terre di Santa
Caterina. Esse, che furono vendute alla Companhia Colonizadora Alemã,
divennero l’attuale Joinville, prima Colonia Dona
Francisca.
Francisca di Braganza morì a Parigi nel marzo 1898.
© rosalia de vecchi
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