La scultura
medievale
Purtroppo la scultura medievale ha subito vari e gravi
danni, per cui ci è giunta per lo più distrutta: statue mancanti
di testa o di braccia…o fatte a pezzi…
Le statue facevano
parte di un insieme architettonico, progettato in
relazione ad un determinato tema teologico, perciò i pezzi isolati
che ci sono pervenuti hanno perduto l’armonia originaria e non
sempre è possibile ricostruirne il singolo significato e i nessi
con le altre parti.
Nell’ambito religioso che ha ispirato lo
slancio verso il cielo delle architetture gotiche, erano previste
statue di santi, la cui posizione eretta, con le gambe unite e le
braccia aderenti al corpo, avrebbe consentito un assottigliamento ed
un allungamento tale da riuscire a raggiungere l’altezza di un
portale, in modo da accompagnare e prolungare la spinta verso l’alto
della Cattedrale.
Interessante
osservare che fino al XII secolo le figure sono tristi e rigide,
mentre dal XIII secolo in poi gli scultori ritrovano il gusto per gli
aspetti terreni della vita e il buonumore nel guardarli; pertanto plasmano figure in movimento con tratti più realistici e
colte in gesti ed espressioni spontanei, come durante una
conversazione o in atteggiamenti eleganti e con lineamenti ora più ricchi di personalità.
Molte figure della Cattedrale di Chartres, o anche di
quella di Reims, assomigliano a contadini barbuti quali s’incontrano
ancora nei villaggi francesi. La produzione scultorea non manca, ora, di figure di animali, di piante, di fiori soprattutto, figure che si
mescolano con naturale grazia a quelle di Santi, di Angeli, della
Vergine.
In questo XIII secolo, che al suo inizio ascoltò la voce di
Francesco che cantava l’Amore per tutte le Creature, spostando il
cielo sulla terra e anticipando l’Umanesimo, e nella sua seconda
parte sperimentava le consapevolezze prospettiche di Giotto, non
stupisce che il mondo, con le sue, piccole o grandi, affascinanti
vicende entrasse a far parte del ricco e vasto mondo della scultura!
Ricorrono nella scultura medievale raffigurazioni dei mesi dell’anno,
della vita e della morte dell’uomo, delle occupazioni quotidiane….
E anche figure che rappresentano contadini, mugnai, falegnami,
mercanti, artisti… o che simboleggiano le virtù teologali, la
Fede, La Speranza,la Carità… oppure le Virtù e i Vizi, la Pace,
la Chiesa, il Giudizio Universale….
E sempre la scultura medievale
manifesta profondità di sentire, gentilezza, grazia, tenerezza.
Quella stessa grazia e tenerezza che, insieme ad una ingenua
dolcezza, pervade le sculture dei tre re Magi dormienti del gruppo
dell’Adorazione della facciata del Duomo di Gemona, opera della
fine del XIII secolo di mastro Giovanni.
Non sono
queste opere di perfezione tecnica quali il fregio del Partenone o i
bassorilievi dell’Ara Pacis, ma commuovono sempre e restano
indimenticabili proprio per questa loro grazia. Pensiamo all’Angelo
sorridente di Reims e alla Vergine di Chartres!
*** 12/05/10 ***
rosalia de vecchi dai suoi Quaderni di storia e d’arte per la
scuola.
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