Castello
di Amboise
Francesco I gli
diede nuovo splendore dopo un periodo di malinconico silenzio e i
giardini si animarono di tornei e di gare e le lussuose stanze
cominciarono di nuovo a risuonare di canti e di balli, di feste e
delle chiacchiere di eleganti ospiti. Vi venne Leonardo con la sua
Gioconda. Leonardo si stabilì nel castello di Clos-Lucé dove morì
nel 1519.
Sul castello di
Amboise grava l'ombra di un grave e drammatico fatto: quando un
complotto di nobili protestanti che tentava di assalire i Guisa, fu
scoperto e fermato, la reazione fu spietata: vennero tutti
giustiziati e mandati alla forca, poi lasciati nei balconi e nei
merli del castello esposti allo sguardo di chi, come il giovane re
Francesco II e la moglie Maria Stuarda, vennero a guardarli
compiaciuti.
Caterina dei
Medici, invece, fautrice di una politica della conciliazione, aveva
tentato di salvarli, ma invano poiché i Guisa non intesero ragioni.
Sebbene di origine medievale, il castello si presenta, proprio per i rimabeggiamenti e gi ampliamenti i Carlo VIII e d Francesco I
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Castello
di Chenonceau
Uno splendido
castello, che sorge sullo Cher, affluente della Loira, il castello di
Chenonceau sorse sui resti di un antico mulino; edificato da Thomas
Bohier, alla morte di questi, fu poi venduto alla famiglia reale.
Divenuto residenza reale, meritò l'appelattivo di "Castello
delle dame", per lo stile raffinato ed elegante di tocco
squisitamente femminile. Infatti esso fu abbellito via via dalle
diverse dame che lo abitarono. Esso fu donato da Enrico II alla sua
affascinante amante Diana di Poitiers, che vi si stabilì. Alla morte
del marito Caterina lo riprese. Vi si svolsero feste memorabili, come
quelle che Caterina diede in onore del figlio Francesco II e poi
anche del figlio Carlo IX: splendide fanciulle vestite da ninfe e da
sirene accoglievano gli ospiti, satiri uscivano dai boschi... feste e
canti e balli... battaglie navali sullo Cher.... Nel 1577 vi fu
accolto con ancora più sfarzo il terzo figlio di Caterina, "la
luce dei suoi occhi", Enrico III. "Le più belle e oneste
dame della corte" - scrive un cronista dell'epoca - "seminude
e con i capelli sciolti come spose, furono impiegate nel servizio
assieme alle figlie della regina.".
Oggi il castello
ospita pregiate opere di artisti francesi, opere di Rubens e di
Correggio.
Durante la prima
guerra mondiale fu ospedale per i feriti e durante la seconda offrì
una via di scampo dal territorio sottomesso al governo di Vichy.
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Castello di
Chenonceau
veduta dallo Cher
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Castello di Chambord
Francesco I lo volle far sorgere in un
angolo dell'immensa foresta di Boulogne, ricca di selvaggina. Pare
che anche Leonardo abbia contribuito al progetto. I lavori durarono
vent'anni e quando il re morì non erano ancora stati completati.
Francesco progettava di far deviare la Loira per farla scorrere ai
piedi di questo meraviglioso castello, ma egli stesso si rese conto
della difficoltà di realizzare questo suo sogno e abbandonò l'idea.
I lavori continuarono sotto Enrico II, ma il castello fu poco
frequentato. Talvolta vi andava Caterina con i figli, poi Carlo IX vi
andò per le sue lunghe battute di caccia.
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Castello di Blois
Disposta su un promontorio roccioso
sulla riva destra della Loira la piccola cittadina di Blois divenne
presto un luogo d'importanza strategica. Luigi XII ne fece la
capitale del regno e del castello fece la sua residenza.
Francesco I avvalendosi di artisti
italiani vi fece aggiungere l'edificio che ha il suo nome e che
costituisce uno dei capolavori del Rinascimento francese.
Anche questo castello come quello di
Amboise è legato alla memoria di tristi episodi delle lotte
religiose, tra cui l'assassinio del duca di Guisa.
Con la morte di Caterina il
Rinascimento francese ebbe fine e con esso le magiche feste ma anche
le fosche tragedie di un periodo storico che ebbe le sue quinte ed il
suo proscenio tra i castelli sorgenti dall'acque della Loira.
"Cogliete per tempo le rose
della vita" diceva Pierre de Ronsard, il poeta che ben
interpretava il senso della vita, quale allora si configurava come
abbandono epicureo tinto di malinconiche dolcezze.
© rosalia de vecchi
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