Jacqueline
de Romilly, specialista di civiltà e lingua greca, prima donna
professore all’Accademia di Francia, è morta all’età di 97 anni
all’ospedale Ambroise-Paré
de Boulogne-Billancourt. Era la decana dopo la morte, l’anno
scorso, di Claude Levi-Strauss. « La Grecia oggi è in lutto »,
dichiara il ministro greco della cultura.
Anche
se era ammalata da lungo tempo, la sua morte è stata un grande choc
per tutti i suoi amici, come ha dichiarato l’editore Bernard
Fallois. La docente infatti incarnava, in Francia, la passione e lo
studio della cultura classico-umanista, e durante i suoi
sessanta’anni di carriera ha scritto un’opera considerevole sulla
civiltà dell'antica Atene, dalla quale tutto è sorto:
filosofia, storia, tragedia, commedia, sofismo…
Tucidide,
uno degli uomini della sua vita
Piena
di ammirazione per l’antica civiltà greca, che non finiva mai di
stupirla, Jacqueline
de Romilly ha lavorato molto sullo storico Tucidide, che lei stessa
chiamava »Uno degli uomini della mia vita », ma anche su
Omero, Eschilo ed Euripide.
Ma non solo civiltà greca, infatti ha scritto pure un libro sulla Provenza e quattro volumi di novelle.
Ma non solo civiltà greca, infatti ha scritto pure un libro sulla Provenza e quattro volumi di novelle.
« Mi
rammmarico profondamente che oggi non lavoriamo abbastanza per la
formazione e lo sviluppo della cultura attraverso i testi e la
profondità dei grandi autori, perdendo così un contatto prezioso
con quello che altri hanno pensato prima di noi » dichiarava
Jacqueline de Romilly.
Quelli
che hanno incontrato questa piccola signora dai capelli bianchi,
hanno potuto constatare che la grecità la rendeva così felice che
appariva pervasa da una profonda tranquillità interiore,
appassionata e piena di humor, malgrado la cecità che l’affliggeva
da anni.
Jacqueline
de Romilly è nata a Chartres. Suo padre, ebreo, filosofo, è stato
ucciso al fronte quando lei aveva un anno. Fu allevata dalla madre,
che era una scrittrice di romanzi. Incontrerà un uomo che lei disse
« per tre quarti ebreo », ma da lui divorzierà. Il nome
della sua famiglia trae origine dal fatto che durante la rivoluzione
francese i Worms, nome originario, avevano acquistato il castello di
Romilly, per cui si chiamarono : Worms di Romilly.
Una
società che dimentica Omero finirà per dimenticare Voltaire.
Interessata
più all’aspetto della modernità dei Greci che non a quello
mitologico, che pure amava e approfondiva con vera passione,
Jacqueline de Romilly era piena di ammirazione per questa civiltà
greca antica soprattutto perché ebbe il grandissimo merito, - in ciò
gli elementi essenziali della sua modernità,- di aver inventato la
« democrazia », anche se essa escludeva ancora alcune
categorie sociali come quelle delle donne e degli schiavi.
Lei sì,
lei sì che sapeva parlare della pertinenza di questo periodo della
storia antica con quello dell’Europa di oggi !
E
faceva osservare : « Si vuole che i bambini conoscano la
realtà che li circonda. Ma quale meraviglia per loro scoprire un
altro mondo, diverso da quello in cui oggi sono immersi! Perché
pensare di poter derivare vantaggi da un incontro con qualcuno oggi
nella vita « reale » e non da tête-à-tête
con Ettore e Andromaca ? ».
Jacqueline
de Romilly deplorava che l’insieme delle conoscenze oggi sia minato
dall’utilitarismo. Una società che dimentica Omero finirà per
dimenticare Voltaire, diceva e riteneva infatti che il greco antico
dovrebbe essere accessibile a tutti. Infatti lei ha scritto anche la
seconda edizione di « Assimilazione del greco antico »,
che fu un inatteso best-seller.
Gran
Croce della Legion d’onore
Solo
un “pugno” di donne merita – diceva Jacqueline con maliziosa
ironia – di desiderare la vita che io ho avuto: ebrea sotto
l’occupazione, finita sola senza figli e senza famiglia, ma con una
carriera da professore fin in ogni suo “angolo” come l’avevo
desiderata.
Nessuna
nostalgia, nessun rimpianto dunque, in questa intellettuale che
giudicava importante per l'umananità di riprendersi, di raddrizzarsi e, con l’aiuto
del passato, d’inventare qualcosa di meglio.”.
I
Greci contemporanei l’adoravano e spesso le esprimevano la loro
gratitudine. Membro e corrispondente dell’Accademia d’Atene,
Jacqueline
de Romilly aveva ottenuto la nazionalità grec anel 1995 ed era stata
nominata ambasciatrice dell’ellenismo nel 2000.
E’
una perdita per il nostro paese
“Ha
sofferto molto da qualche decina d’anni nel vedere gli studi di
questa lingua declinare e questo per lei ha costituito un immenso
dolore.” ha espresso su “France Info” Hélène
Carrère d'Encausse, segretaria dell’Accademia di Francia,
aggiungendo che il miglior modo di commemorare la studiosa « sarebbe
di dare maggior importanza alla lingua greca, di cui lei è stata la
più grande difenditrice nel nostro (quello francese) paese »
ed ha concluso : « E’ una perdita per il nostro
paese. ».
« Con
Jacqueline de Romilly si spegne una grande umanista, la cui parola ci
mancherà, ma che noi possiamo e dobbiamo coltivare attraverso le
innumerevoli testimonianze che lei ci lascia » ha detto
Nicolas Sarkozy in un comunicato.
Hommage à Jacqueline de Romilly
|
La
vie et l'oeuvre de Jacqueline de Romilly sont baignées d'une lumière
puisée aux sources d'une très haute civilisation - la civilisation
grecque - une flamme qu'elle a transmise et entretenue toute sa vie
durant, jusqu'à son dernier souffle.
Jacqueline
de Romilly a contribué autant à l'édification intellectuelle des
jeunes générations, à l'instruction du grand public par ses
nombreux ouvrages, qu'à la libération de la femme par l'exemple
qu'elle a donné de sa propre élévation.
E
François Fillon ha espresso il suo « dolore » per
la perdita di « questa signora che ebbe una brillante
carriera. »
18
dicembre 2010 Boulogne-Billancourt,
Wikipedia
Ticino
news.ch
Swissinfo.ch
da Le Figarò traduzione di rosalia de vecchi
http://www.lefigaro.fr/culture/2010/12/19/03004-20101219ARTFIG00036-l-academicienne-jacqueline-de-romilly-est-morte.php