Donna di eccezionale ingegno, dedita agli
studi scientifici, dalla meccanica razionale alla dinamica dei fluidi e alla fisica
elettrica della chimica dei gas…. fu la prima professoressa di Fisica
all’Università di Bologna.
“Bambina prodigio”, come già la ritennero i contemporanei, Laura Maria Caterina
Bassi Verati - o Veratti –nasce a Bologna nel 1711. Riceve un'istruzione ricca e poliedrica: in
matematica, filosofia, anatomia, storia naturale e lingue da Gaetano Tacconi,
professore di Medicina all'Università di Bologna, dimostrandosi versata in
ognuna di queste discipline. Giovanissima, si segnala per le sue
notevoli qualità intellettuali e, ancor prima di laurearsi brillantemente,
dibattendo 49 tesi (6 in logica, 16 in metafisica, 18 in fisica e 9 su De
anima) a Bologna in Filosofia Naturale nel 1732, diventa socia onoraria dell'Accademia delle Scienze. Certo, non fu la
prima donna a ricevere la laurea, poiché già nel 1678 Elena Lucrezia
Cornaro Piscopia si era laureata in Filosofia a Padova e , durante
il medioevo, c’erano stati altri casi. Ma fu la prima donna cui venne affidata
una lettura universitaria, la prima ad entrare stabilmente in quel “ mondo senza donne “ come dice David F. Noble nel suo libro “ A world
without women new york” del 1992. A vent'anni conosce così bene
le opere di Cartesio e di Newton da essere ritenuta dal suo stesso maestro un
“mostro in filosofia”. Non stupisce allora se, subito dopo la laurea, le viene
assegnata la Lettura Universitaria di Filosofia. Non stupisce anche perché
quell’ Italia del settecento, che ebbe
condizioni particolarmente favorevoli per la cultura, non precludeva ai
fanciulli poveri come alle donne, - sebbene queste non le incoraggiasse, - se
meritevoli, di accedere ai luoghi del sapere.
Per le sue biblioteche, i
teatri, i concerti, i periodici
di ogni genere, le accademie, gli artisti e i musicisti, le scuole religiose, dove insegnavano anche laici,
l’Italia con la sua cultura stimolante per il pensiero e per ogni forma d’arte,
fu ammirata dall’intera Europa, guardata con rispetto come un grande e vivo
centro di cultura, dove uomini di talento sceglievano di sostare per la propria
formazione o di visitare. Nel 1738 Laura sposa
Giuseppe Veratti, medico e fisico, che si dedicò in particolare
agli esperimenti sull’uso terapeutico dell’elettricità e sull’elettricità
atmosferica e che svolse ricerche sugli effetti degli stimoli elettrici sul sistema
nervoso, ricerche che aprirono la strada alla scoperta dell’elettricità animale
da parte di
Luigi Galvani. Da questa unione, che si rivela duratura e stabile sia sul piano
affettivo che quello culturale e dalla quale nascono otto figli, Laura trae dei
vantaggi anche nei confronti del superamento degli ostacoli che prima si
opponevano alla sua carriera , in quanto donna. La nuova condizione di donna sposata le apre ora ambienti e salotti intellettuali. La loro stessa
casa, che contiene anche un gabinetto di fisica molto ben attrezzato,
costituisce un centro di incontro tra studiosi provenienti da ogni parte. Papa
Benedetto XIV, appassionato d’arte e di scienze e grande ammiratore di Galileo e di Newton, la
inserisce nella classe degli Accademici Benedettini in un programma di
potenziamento della Fisica. Nel 1749 inaugura un laboratorio privato, che ben
presto diventa famoso in Europa , poiché vi affluiscono sia personalità di spicco che giovani
promesse del mondo scientifico. Così Laura
Bassi viene in contatto con uomini quali Alessandro Volta, lo stesso Voltaire,
Lazzaro Spallanzani, con cui mantiene un’ interessante corrispondenza
epistolare, Felice Fontana, Antoine Nollet…. Con costoro affronta e discute i temi scientifici che si vanno studiando e
sviluppando in quegli anni e con la sua attività di ricercatrice e di autrice
di testi scientifici contribuisce notevolmente alla diffusione in Italia della
fisica di Newton e degli studi
sull’elettricità di Benjamin Franklin.
Nel 1776, dopo anni
di attività, finalmente, Laura Bassi viene riconosciuta dal senato bolognese
idonea a coprire la cattedra di fisica nell’Istituto di Scienze e il marito, al
quale viene ora affidato il ruolo di assistente, alla morte di lei, nel 1778,
ne prenderà il posto.
Donna e madre ma anche studiosa ricercatrice scrittrice e docente Laura
Bassi ebbe una carriera, certo, molto brillante ma, pur nell’apertura del clima
culturale del suo tempo, non esente da ostacoli quali quelli derivanti da
pettegolezzi e resistenze di vario tipo
….ma questo non la fermò mai nella sua battaglia per la diffusione del metodo
sperimentale e per l’affermazione dell’emancipazione della donna. L'Accademia delle
Scienze di Bologna conserva le sue molte
dissertazioni (di chimica, di fisica di idraulica di matematica, di meccanica,
di tecnologia), le sue lettere, le sue opere, tra le quali ebbero molta fama
negli ambienti scientifici il De problemate quodam idrometrico, il De aeris
compressione.
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