«Stupitevi
piuttosto, che con saper profondo
Prodotto
abbia una donna un sì gran libro al mondo.
È
italiana l’autrice, signor, non è olandese,
Donna
illustre, sapiente, che onora il suo paese;
Ma se
trovansi altrove scarsi i seguaci suoi,
Ammirasi
il gran libro, e studiasi da noi»
[Goldoni, 1827, pp. 230-231]
Era il 1756: a Milano Carlo Goldoni
rappresentava per la prima volta la commedia “Il medico olandese”, nel cui
testo si leggono i versi cui sopra, dedicati “all’autrice d’un certo libro
italiano/ che tratta delle Analisi.”
L’autrice è Maria Gaetana Agnesi; il “certo libro
italiano” sono Le Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana,
stampate in due volumi nel 1748 a Milano e dedicate all'imperatrice Maria
Teresa d’Austria. Si tratta di un
manuale d’introduzione all’algebra, alla geometria cartesiana e al calcolo
infinitesimale; manuale che fu l’unico testo di riferimento in materia durante
tutta la seconda metà del settecento nell’intera Europa, e che rese famosa la
donna che per prima si preoccupò di compilare un testo completo e dettagliato ma nel contempo
semplice e chiaro, che introducesse i principianti allo studio della matematica.
Tutta Europa applaude alla giovane matematica: l’Accademia Reale di Francia giudica
la sua opera di grande valore per le esposizioni molto avanzate, l’imperatrice
ringrazia l’autrice con un anello di brillanti, che le invia custodito in un
prezioso cofanetto e il Papa le fa pervenire, insieme alle sue “santissime
benedizioni”, ricchi doni. Goldoni, con i suoi versi, esprime non solo la
propria, ma anche la voce dell’intero mondo del teatro, che anch’esso vuole
aggiungersi al coro delle lodi provenienti dal mondo della cultura e dei
potenti. Primo lavoro sistematico nel campo suddetto, aggiornato delle nuove
teorie e corredato di procedimenti nuovi per quanto riguarda la soluzione delle
equazioni differenziali, le Instituzioni
furono presto tradotte in inglese da John Colson professore di matematica a Cambridge
con il titolo Analytical Institutions e furono pubblicate postume mentre solo il secondo volume di esse fu tradotto in
francese col titolo Traités élémentaires de calcul différentiel et de calcul
integral da P. T. D’Antelmy in
collaborazione con Charles Bossut, traduzione pubblicata a Parigi nel 1775. Il trattato
fu considerato anche come la migliore introduzione ai lavori di Eulero e
contribuì alla divulgazione delle idee e delle scoperte di Newton e di Leibnitz, che ai suoi tempi erano ancora poco
conosciuti. Inoltre, in questo suo manuale, Maria Gaetana Agnesi
tratta una curva, la curva “versiera”, che ancora oggi è nota e studiata col
nome di “curva di Agnesi”. Nella lingua
inglese è detta la “Witch of Agnesi”( la strega di Agnesi, da cui la
curva avversiera) così chiamata probabilmente
per un errore di traduzione del Colson.
La curva d’Agnesi, però, non fu una sua scoperta, ma fu una scoperta di Guido Grandi, che la
chiamò “curva con seno verso” da cui “curva versiera”.
È interessante ricordare che,
nell’anno 2003, sulla curva d’Agnesi è stato impostato uno dei problemi degli Esami di Stato per il Liceo
Scientifico.**************
Maria Gaetana Agnesi nasce a Milano il 16 maggio
1718. E’ la prima di 21
figli. La sua è una famiglia le cui ricchezze derivano dalle attività legate
all’industria della seta. Il padre è professore di matematica all’Università di
Bologna. Maria Gaetana trascorre i suoi primissimi anni di vita in un ambiente
in cui la cultura occupa un posto di primo piano e lei stessa si rivela presto
una bambina prodigio, dotata di intelligenza eccezionale. Fin da soli cinque
anni, per volere paterno, sotto la guida di eminenti maestri, apprende il
latino, il greco, l’ebraico… il francese, lo spagnolo, il tedesco… dimostrando
una spiccata inclinazione per l’apprendimento delle lingue, infatti, tra i
cinque e i nove anni completa la sua educazione linguistica tanto da
padroneggiare tutte le lingue, antiche e moderne, imparate fino ad allora. Nel frattempo completa anche gli studi
matematici, che, già fanciulla domina perfettamente. La sua casa è frequentata
da uomini di cultura e Maria Gaetana, adolescente, partecipa già alle
discussioni di filosofia e di matematica, nonostante la sua natura timida e
riservata. Il contributo da lei stessa dato agli approfondimenti degli studi
matematici rende la casa paterna uno dei
salotti più famosi ed interessanti di Milano. Ed
è ancora per volere del padre che nel 1738 vengono pubblicate le Propositiones Philosophicae, una
raccolta cioè di 191 tesi, basate sulle discussioni intorno a problemi di
logica,botanica,
cosmologia,
ontologia,
meccanica, pneumatologia, svoltesi in casa sua.
E’ in questi scritti che Maria Gaetana afferma la necessità dell’istruzione
delle donne.
Una svolta importante nella sua vita è costituita dalla perdita prematura della
madre. Maria Gaetana si ritira dalla vita pubblica e, per sua libera scelta, assume
la direzione della famiglia e dell’educazione dei fratelli di lei più giovani,
senza pertanto abbandonare né trascurare i propri studi, ma se mai prendendosi
cura anche di quelli dei fratelli. Maria Gaetana, che oggi noi ricordiamo non
solo per le sue rare qualità matematiche ma anche per la sua generosa opera di
benefattrice, si era sentita chiamata alla vita religiosa e aveva chiesto al
padre di poter entrare in convento, ma la vita ora le pone
innanzi un compito insospettato, cui lei non volge le spalle: nonostante il successo e la stima conseguiti già così giovane, preferisce interrompere la
frequenza di salotti intellettuali e rifugiarsi nell’approfondimento
dell’algebra e della geometria. La sua anima è tranquilla, come lei stessa
afferma, e il suo interesse matematico la conduce ad analizzare il Traité
Analytique des Sections Coniques del marchese de
L'Hôpital, della quale stende un commento, che non sarà però mai pubblicato.
Nel 1750 sostituisce il padre nell'insegnamento della matematica all'Università di Bologna; ma quando, dopo la
morte del padre, avvenuta nel 1752, papa Benedetto XIV acconsente che Maria Gaetana ricopra
ufficialmente la cattedra, lei rifiuta e si ritira dalla vita pubblica per
dedicarsi interamente ai suoi studi , all’istruzione dei fratelli e degli
stessi domestici e, finalmente anche, ai poveri e agli ammalati. Agli studi
matematici unisce lo studio approfondito delle Sacre Scritture. La sua casa si
trasforma in un piccolo ospedale, in cui lei stessa cura le donne ammalate ed
inferme alle quali dà rifugio. Vende uno
dopo l’altro tutti i suoi beni e chiede l’aiuto e il contributo di conoscenti,
di personalità autorevoli, di opere pie
per poter mandare avanti la sua opera, quando ecco che il principe Don
Antonio Tolomeo Trivulzi la fa oggetto di una donazione e lei può ora
finalmente fondare il Pio Albergo Trivulzio. Sollecitata dal Cardinale Giuseppe
Pozzobonelli, diventa prima Visitatrice e
Direttrice delle donne,specialmente inferme,poi, trasferitasi direttamente
nell’Albergo, ne diventa Direttrice e lì vive il resto della sua vita. Tiene
lezioni di catechismo e continua a studiare i testi sacri, diventa così
teologa, cui persino il cardinale Pozzobonelli si rivolge per consiglio.
Rifiuta invece, in questi anni, di fornire la sua consulenza su testi e
questioni di ordine scientifico, dicendo che le sue “occupazioni” le
impediscono di averne il tempo. Dopo ventisei anni di attività al Trivulzio, il
9 gennaio dell’anno 1799, Maria Gaetana Agnesi muore a Milano.
Tra i giudizi e le opinioni su Maria Gaetana
Agnesi amiamo qui riportare i seguenti: fu detta un «enigma psicologico», di lei si
disse che era una donna dal «meraviglioso conversare in argomenti tanto astratti».
Si racconta che Pietro Verri abbia detto che «ritrovava spesse volte nei sogni
la soluzione dei problemi più ardui e l’invenzione de’ metodi più semplici ed
eleganti»…
La sua
mente matematica, un enigma psicologico, trovò dunque nei sogni le risposte
agli enigmi posti dai problemi più ardui! E l’enigma fu capace di sciogliere
enigmi!
© rosalia
de vecchi
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