venerdì 17 gennaio 2014

Maria Gaetana Agnesi ( matematica e... benefattrice!)



«Stupitevi piuttosto, che con saper profondo
Prodotto abbia una donna un sì gran libro al mondo.
È italiana l’autrice, signor, non è olandese,
Donna illustre, sapiente, che onora il suo paese;
Ma se trovansi altrove scarsi i seguaci suoi,
Ammirasi il gran libro, e studiasi da noi»
[Goldoni, 1827, pp. 230-231]

Era il 1756: a Milano Carlo Goldoni rappresentava per la prima volta la commedia “Il medico olandese”, nel cui testo si leggono i versi cui sopra, dedicati “all’autrice d’un certo libro italiano/ che tratta delle Analisi.”
L’autrice è Maria Gaetana Agnesi; il “certo libro italiano” sono Le Instituzioni analitiche per uso della gioventù italiana, stampate in due volumi nel 1748 a Milano e dedicate all'imperatrice Maria Teresa d’Austria. Si tratta  di un manuale d’introduzione all’algebra, alla geometria cartesiana e al calcolo infinitesimale; manuale che fu l’unico testo di riferimento in materia durante tutta la seconda metà del settecento nell’intera Europa, e che rese famosa la donna che per prima si preoccupò di compilare un  testo completo e dettagliato ma nel contempo semplice e chiaro, che introducesse i principianti allo studio della matematica. Tutta Europa applaude alla giovane matematica: l’Accademia Reale di Francia giudica la sua opera di grande valore per le esposizioni molto avanzate, l’imperatrice ringrazia l’autrice con un anello di brillanti, che le invia custodito in un prezioso cofanetto e il Papa le fa pervenire, insieme alle sue “santissime benedizioni”, ricchi doni. Goldoni, con i suoi versi, esprime non solo la propria, ma anche la voce dell’intero  mondo del teatro, che anch’esso vuole aggiungersi al coro delle lodi provenienti dal mondo della cultura e dei potenti. Primo lavoro sistematico nel campo suddetto, aggiornato delle nuove teorie e corredato di procedimenti nuovi per quanto riguarda la soluzione delle equazioni differenziali,  le Instituzioni furono presto tradotte in inglese da John Colson professore di matematica a Cambridge con il titolo Analytical Institutions e furono pubblicate postume mentre  solo il secondo volume di esse fu tradotto in francese col titolo Traités élémentaires de calcul différentiel et de calcul integral da P. T. D’Antelmy in collaborazione con Charles Bossut, traduzione pubblicata a Parigi nel 1775. Il trattato fu considerato anche come la migliore introduzione ai lavori di Eulero e contribuì alla divulgazione delle idee e delle scoperte di  Newton e di Leibnitz, che ai suoi tempi erano ancora poco conosciuti. Inoltre, in questo suo manuale, Maria Gaetana Agnesi tratta una curva, la curva “versiera”, che ancora oggi è nota e studiata col nome di “curva di Agnesi”.  Nella lingua inglese è detta la “Witch of Agnesi”( la strega di Agnesi, da cui la curva avversiera)  così chiamata probabilmente per un errore di traduzione del Colson.  La curva d’Agnesi, però, non fu una sua scoperta,  ma fu una scoperta di Guido Grandi, che la chiamò “curva con seno verso” da cui “curva versiera”. È  interessante ricordare che, nell’anno 2003, sulla curva d’Agnesi è stato impostato uno dei problemi degli Esami di Stato per il Liceo Scientifico.**************
Maria Gaetana Agnesi nasce  a  Milano il 16 maggio 1718. E’ la prima di 21 figli. La sua è una famiglia le cui ricchezze derivano dalle attività legate all’industria della seta. Il padre è professore di matematica all’Università di Bologna. Maria Gaetana trascorre i suoi primissimi anni di vita in un ambiente in cui la cultura occupa un posto di primo piano e lei stessa si rivela presto una bambina prodigio, dotata di intelligenza eccezionale. Fin da soli cinque anni, per volere paterno, sotto la guida di eminenti maestri, apprende il latino, il greco, l’ebraico… il francese, lo spagnolo, il tedesco… dimostrando una spiccata inclinazione per l’apprendimento delle lingue, infatti, tra i cinque e i nove anni completa la sua educazione linguistica tanto da padroneggiare tutte le lingue, antiche e moderne, imparate fino ad allora.  Nel frattempo completa anche gli studi matematici, che, già fanciulla domina perfettamente. La sua casa è frequentata da uomini di cultura e Maria Gaetana, adolescente, partecipa già alle discussioni di filosofia e di matematica, nonostante la sua natura timida e riservata. Il contributo da lei stessa dato agli approfondimenti degli studi matematici  rende la casa paterna uno dei salotti più famosi ed interessanti di Milano.       Ed è ancora per volere del padre che nel 1738 vengono pubblicate le Propositiones Philosophicae, una raccolta cioè di 191 tesi, basate sulle discussioni intorno a problemi di logica,botanica, cosmologia, ontologia, meccanica, pneumatologia, svoltesi in casa sua. E’ in questi scritti che Maria Gaetana afferma la necessità dell’istruzione delle donne.
Una svolta importante  nella sua vita  è costituita dalla perdita prematura della madre. Maria Gaetana si ritira dalla vita pubblica e, per sua libera scelta, assume la direzione della famiglia e dell’educazione dei fratelli di lei più giovani, senza pertanto abbandonare né trascurare i propri studi, ma se mai prendendosi cura anche di quelli dei fratelli. Maria Gaetana, che oggi noi ricordiamo non solo per le sue rare qualità matematiche ma anche per la sua generosa opera di benefattrice, si era sentita chiamata alla vita religiosa e aveva chiesto al padre di poter entrare in convento, ma la vita ora  le pone  innanzi un compito insospettato, cui lei non  volge le spalle:  nonostante il successo e la stima conseguiti  già così giovane, preferisce interrompere la frequenza di salotti intellettuali e rifugiarsi nell’approfondimento dell’algebra e della geometria. La sua anima è tranquilla, come lei stessa afferma, e il suo interesse matematico la conduce ad analizzare il Traité Analytique des Sections Coniques del marchese de L'Hôpital, della quale stende un commento, che non sarà però mai pubblicato. Nel 1750 sostituisce il padre nell'insegnamento della matematica all'Università di Bologna; ma quando, dopo la morte del padre, avvenuta nel 1752, papa Benedetto XIV  acconsente che Maria Gaetana ricopra ufficialmente la cattedra, lei rifiuta e si ritira dalla vita pubblica per dedicarsi interamente ai suoi studi , all’istruzione dei fratelli e degli stessi domestici e, finalmente anche, ai poveri e agli ammalati. Agli studi matematici unisce lo studio approfondito delle Sacre Scritture. La sua casa si trasforma in un piccolo ospedale, in cui lei stessa cura le donne ammalate ed inferme alle quali dà rifugio.  Vende uno dopo l’altro tutti i suoi beni e chiede l’aiuto e il contributo di conoscenti, di personalità autorevoli, di opere pie  per poter mandare avanti la sua opera, quando ecco che il principe Don Antonio Tolomeo Trivulzi la fa oggetto di una donazione e lei può ora finalmente fondare il Pio Albergo Trivulzio. Sollecitata dal Cardinale Giuseppe Pozzobonelli, diventa prima Visitatrice e Direttrice delle donne,specialmente inferme,poi, trasferitasi direttamente nell’Albergo, ne diventa Direttrice e lì vive il resto della sua vita. Tiene lezioni di catechismo e continua a studiare i testi sacri, diventa così teologa, cui persino il cardinale Pozzobonelli si rivolge per consiglio. Rifiuta invece, in questi anni, di fornire la sua consulenza su testi e questioni di ordine scientifico, dicendo che le sue “occupazioni” le impediscono di averne il tempo. Dopo ventisei anni di attività al Trivulzio, il 9 gennaio dell’anno 1799, Maria Gaetana Agnesi muore a Milano. 
Tra i giudizi e le opinioni su Maria Gaetana Agnesi amiamo qui riportare i seguenti:  fu detta un «enigma psicologico», di lei si disse che era una donna dal «meraviglioso conversare in argomenti tanto astratti». Si racconta che Pietro Verri abbia detto che «ritrovava spesse volte nei sogni la soluzione dei problemi più ardui e l’invenzione de’ metodi più semplici ed eleganti»…

 La sua mente matematica, un enigma psicologico, trovò dunque nei sogni le risposte agli enigmi posti dai problemi più ardui! E l’enigma fu capace di sciogliere enigmi! 
© rosalia de vecchi

Nessun commento:

Posta un commento