Nato
ad Anversa da una famiglia proveniente da Harlem, dove il padre aveva
esercitato la professione di magistrato, mancano notizie certe su di
lui fino al 1616, quando fu arrestato per aver picchiato la moglie.
Fu solo ammonito di non cadere nello stesso illecito e di evitare le
cattive compagnie di ubriachi. Ma non ,molto tempo dopo la moglie
morì ed egli convolò in seconde nozze. Da questo matrimonio
nacquero ben dieci figli! La seconda moglie era una donna molto forte
e paziente che seppe, per lunghi quarantasette anni, sopportare i
periodi difficili e di povertà, che si alternarono, nella loro
vita, a quelli di prosperità. e non solo: anche il suo carattere
difficile e il suo comportamento non sempre irreprensibile. Ma, ciò
nonostante, egli era e fu un grande pittore ed anche, perché no? ,
un uomo capace di allegria che sapeva divertire ed essere di amabile
compagnia. Frans Hals era ancora abbastanza giovane-aveva trentasei
anni-quando riscosse il suo grande successo in seguito
all'esposizione di uno dei suoi cinque quadri di Doelen: il banchetto
degli ufficiali della corporazione dei tiratori di San Joris. Erano stati
gli stessi ufficiali della corporazione suddetta che, secondo loro
tradizione,quella di farsi ritrarre di tanto in tanto in alta
uniforme, commissionarono il quadro ad Hans. Tutti vistosamente
vestiti , convenuti a banchetto, con lo stendardo della compagnia in
bella vista, gli ufficiali si videro ritratti nel dipinto e vollero,
soddisfatti, dimostrare la loro gratitudine al pittore ricompensandolo
lautamente.
Undici
anni dopo l'artista eseguì i quadri che oggi sono ritenuti "trofei"
dell'arte olandese: Il venditore di aringhe, L'allegro terzetto, il
Cavaliere che ride. Questo, con un sorriso misterioso e sottile da
venir da alcuni comparato addirittura alla Gioconda! Anche il suo
celebre Autoritratto risale al medesimo periodo: con il suo bel volto
dallo sguardo non esente da una certa ansia, gli abiti eleganti, le
braccia conserte ritrae l'uomo e l'artista che nella vita si dibatté
sempre tra arte e bellezza, prosperità e successo da una parte ,
povertà e miseria, ubriachezza e vizio dall'altra.
Intorno
al 1627 venne per lui un secondo periodo fruttuoso: dipinse il
secondo gruppo dei Doelen, con il quadro di Gli ufficiali della
corporazione di San Joris , dalle tinte forti e luminose, ben adatte
a conferire splendore al gruppo di uomini desiderosi di "gloria"
da lui ritratti. Richiesto di ritrarli di nuovo, poiché gli
ufficiali avevano ancora una volta molto apprezzato la sua
prestazione artistica, Hans dimostrò il suo talento conferendo a
ciascuno di essi un volto ed un'espressione personale e attraente,
tanto che questi suoi ritratti vengono valutati da più parti come i
più notevoli ritratti di ogni tempo. Ma ancor più essi acquistano
interesse e valore per il loro testimoniare l'ascesa in Olanda di
un'orgogliosa classe media e perciò interessavano
i critici d'arte di quei tempi, poiché non erano di soggetto
religioso né mitologico, non dipingevano paesaggi o nudi... e anche per lo stile dell'artista che amava i
tratti frettolosi , le pennellate a macchie colorate che
creavano piuttosto suggestioni...
Come
spesso accade, chi giace nell'oblio talora riemerge acquistando fama
- forse eccessiva- , così oggi Hals è ritenuto da alcuni "il
più brillante ritrattista che il mondo abbia visto".
Ma,
a prescindere dal voler ad ogni costo immetterlo in una classifica di
pittori e/o ritrattisti con l'intenzione di attribuirgli un posto o
un primato ben definito, egli è senz'altro artista degno di
ammirazione ed amore, come tanti altri che, pur tra le sofferenze
della vita, mai smisero di essere sedotti dall'ispirazione artistica
e di sedurre con la loro attività creativa un pubblico che pur
troppo spesso si lascia suggestionare dalle mode dei tempi.
Famosissimi
i suoi ritratti di questo periodo! L'allegro beone, il raccoglitore
di sabbia, la zingara, i buffoni., la strega di Harlem.... il
ritratto di Descartes che pure deluse il pubblico... e dipinse fino
ai suoi ottant'anni, nonostante il destino gli infliggesse colpi
assai duri: la malattia mentale ed il conseguente ricovero in
manicomio del figlio Pieter, il riformatorio per l'indocile
primogenita, le citazioni per debiti, l'umiliazione della miseria e
della carità ricevuta.... fino a quando ricevette dal Comune una
pensione ed il sussidio di una certa quantità di torba per scaldare
il suo focolare... e nel contempo gli fu commissionato di dipingerei
due quadri: Gli amministratori dell'ospizio di carità e le Amministratrici dell'ospizio di carità.
Aveva ormai ottantaquattro
anni !
Questi suoi quadri come quelli del gruppo dei Doelen sono oggi
esposti nel Museo Frans Hals di Haarlem.
Morì
povero e nei secoli immediatamente successivi alla sua dipartita
scese nell'oblio del mondo.
© rosalia de vecchi
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