mercoledì 6 maggio 2015

il "serpente dalle piume preziose", il dio pieno di saggezza che non esige sacrifici umani



Interessante scoprire come il tema della resurrezione si ripeta!
Quetzalcoatl, il "serpente piumato", nell'universo degli dei dell'America centrale, è uno degli avatar del sacrificio- resurrezione. Dopo una grande lotta con il suo rivale, il dio, secondo due diverse versioni del mito, ebbe la morte o fu esiliato.

Quando, nel 1500, i conquistadores arrivarono in Messico, il re degli Atzechi, che aveva profetizzato il ritorno del dio piumato, volle vedere in "quegli uomini barbuti dalla pelle bianca, vestiti di metallo e a cavallo" il segno del ritorno divino e in Cortés un' incarnazione del dio.

Per questo lo coprì di doni e riconobbe senza difficoltà la sovranità di Carlo V e così ebbe inizio la distruzione del suo impero!

Quetzalcoatl è un dio presente anche presso i Toltechi e i Maya. I primi lo veneravano nella loro capitale Tula come il "serpente dalle piume preziose", il dio pieno di saggezza che non esigeva sacrifici umani , ma dispensava doni agli uomini, doni essenziali all'umanità, come la scrittura, il calendario, l'agricoltura, l'artigianato. Egli aveva stabilito le prime leggi, sulla base delle quali si erano fondate le civiltà precolombiane. Ma questo "dio archetipo" aveva un temibile rivale ed ostacolatore: Tezcatlipoca, il "signore dello specchio fumante" assetato di sangue umano, divinità notturna . Dalla loro lotta sarebbe nata la quinta epoca solare.

Secondo certe versioni del mito, il serpente piumato dovette subire una vera "Passione": rifiutandosi di pagare il prezzo dei sacrifici umani, divenne oggetto d'un complotto e di vari tentativi di corruzione. Per effetto di un sortilegio da parte di Tezcatlipoca, si unì alla sorella e l'indomani al suo risveglio: " Siamo solo un po' di terra, di dolore, d'angoscia, di schiavitù. Giammai troverò la vita!" esclamò e partì abbandonando la sua meravigliosa divina città di Tollan. Pianse ed il suo pianto bagnò i fiori. Giunse sulla riva dell'oceano atlantico, da dove s'imbarcò diretto verso l'oriente. E promise che sarebbe ritornato. Costruì intanto il regno dei morti, il Mictlan.

Secondo altre versioni, invece, egli s'immolò e rinacque sotto la forma del pianeta Venere, divenendo “Quetzalcoatl che non si può crocifiggere” : "La Stella del mattino vi invia un messaggio; un dio morto in Messico. Egli dorme soltanto, e durante il suo sonno gli esseri Invisibili lavano il suo corpo con l'acqua della resurrezione." .

( "da " Le monde des religions" Hors-Série N.°13 )

Viene chiamato Colui che comanda l'Aurora

Appena egli arrivò alla riva del mare divino,
all'inizio dell'Oceano scintillante, egli si fermò per piangere.
Egli prese i suoi ornamenti e se ne rivestì, indossò la sua parure di piume di quetzal,

la sua maschera di turchesi.

E quando fu così pronto, egli salì su un'imbarcazione (…)
Ed è noto che mentre egli bruciava,
che i suoi cedri salivano,
si poterono vedere, per essere contemplati da Venere,
gli uccelli dal ricco piumaggio,
che passavano nel cielo:
…..................................
…....tutti gli uccelli preziosi.

E quando i cedri cessarono di bruciare,
il cuore di Quetzalcoatl salì al cielo.
E coloro che lo videro salire dissero che egli vi entrò
e gli Anziani affermano che egli divenne la stella dell'alba
quella che appare al mattino
Essa apparve, essa venne per la morte di Quetzalcoatl.
Per questo si chiama
Colui che comanda all'Aurora.

Da extrait de poésies mexicaines (Seghers, 1961)
traduzione italiana dal testo francese

Nessun commento:

Posta un commento