venerdì 4 luglio 2014

vita socioeconomica inglese nel '500/600


alcuni aspetti della vita socioeconomica inglese nel periodo di fine cinquecento e prima metà del seicento

 

Intorno al 1581 la popolazione inglese ammontava all' incirca a cinque milioni di individui. La maggior parte era dedita all'agricoltura: per lo più erano mezzadri e, date le crescenti recinzioni effettuate dai comuni, anche, per un buon numero, piccoli proprietari terrieri. Le recinzioni favorivano l'uso e la diffusione di nuove tecniche agricole, quali via via vennero scoperte ed inventate, e miglioravano la produzione agricola, dando luogo sia all'arricchimento dei grandi proprietari terrieri che alla formazione di una nuova classe di piccoli proprietari. Ma, sebbene la schiavitù della plebe fosse stata debellata, si andò gradualmente delineando un'altra forma di miseria e di schiavitù: quella che avrebbe dato luogo più tardi, con l'impiego della macchina a vapore e il fenomeno dell'industrializzazione, alla formazione di un miserevole proletariato urbano. Infatti la recensione delle campagne inglesi generò una trasformazione radicale del paesaggio agricolo, quale due secoli più tardi doveva ispirare i " Campi di grano" a Constable e a suggerire a Turner le suggestioni romantiche di atmosfere di nebbia e vapori esalanti dal suolo in cerca di una spiritualità latente nella natura, ma nel contempo determinò anche la sparizione delle terre di uso pubblico, di cui i contadini più poveri si servivano per il pascolo o per ricavarne legna da ardere, castagne per nutrirsi con le loro famiglie, ghiande per alimentare il loro bestiame. Privati così dei loro secolari diritti, che assicuravano loro gli alimenti fondamentali per la sopravvivenza, i contadini più poveri, che non potevano permetttersi di acquistare nessun pezzo di terra tra quelli messi in vendita dallo Stato pur se a prezzi vantagggiosi, furono spinti a lavorare per i grandi proprietari terrieri e, con la nascita dei primi centri urbani industrializzati , a emigrare in citttà in cerca di lavoro, specialmente quando più tardi il diffondersi dei macchinari agricoli diminuì la necessità di manodopera nelle campagne.
Tranne Londra, le città erano ancora piccole. Bristol, per esempio, contava appena ventimila abitanti. E Londra, fondata anch'essa come la maggior parte delle importanti capitali e città europee dai Romani, nel XVI secolo, possedeva delle belle case con giardino, colme di fiori colorati, che William Shakespeare amò elencare. Esse erano ben riscaldate a legna e alcune già a carbone, poiché ( forse a causa delle recinsioni?...) il prezzo della legna stava salendo alle stelle. Il carbone ora era così richiesto che i proprietari terrieri si affrettavano a scandagliare il sottosuolo delle loro terre nella speranza di trovarne dei giacimenti. Elisabetta I , però, proibì l'uso del carbone a Londra. - Ci si rammarica, oggi, che non sia stata ubbidita come ci si aspettava, dal momento che ci piace immaginare come sarebbe Londra senza lo smok! -
Il cresciuto spirito mercantile aveva reso Londra uno dei più floridi centri commerciali del mondo. Le strade non illuminate risplendevano di prodotti, erano gremite di uomini d'affari e di trafficanti di vario genere. Si potevano vedere uomini che contavano soldi sui gradini d'un palazzo o su un pilastro della strada, carretti e carrozze viaggiavano per le vie strette e sul Tamigi chiatte e traghetti trasportavano merci. Nei quartieri meridionali teatri, taverne e carceri; nei quartieri a nord monarchi e nobili mercanti e uomini d'affari...
In questa città, nel periodo esaminato, affluivano tecnici tedeschi, le cui prestazioni erano richieste per ammodernare gli apparati industriali che andavano difffondendosi nella lavorazione dei metalli e nell''estrazione dei minerali. E in quel medesimo periodo giocò un ruolo importante anche l'immigrazione di esuli pere ragioni politiche e/o religiose dai Paesi Bassi e dalla Francia. I primi, per lo più tessitori e frollatori , contribuirono notevolmente alla creazione di laboratori tessili, gli altri, Ugonotti, portarono l'esperienza e i mezzi nuovi relativi all'artigianato e all'industria mercantile. Ne frattempo, in quello stesso periodo, e per l'esattezza nel 1589, il curato di Calverton, William Lee, ideava il primo "telaio per calze", un telaio meccanico fornito di numerosi piccoli aghi che, infilandosi in altrettante asole, erano capaci di effettuare in un solo colpo una fila completa di punti. L'inglese geniale e sfortunato, laureato a Cambridge, ebbe rifiutato il brevetto da Elisabetta e dovette cercare fortuna in Francia, dove riuscì ad ottenerlo da Enrico IV. Fu il fratello che dopo la sua morte portò il telaio in Inghilterra e impiantò due laboratori : uno a Londra ed uno a Notthingham.
Le trasformazioni e i cambiamenti nelle attività agricole ed industriali permisero la formazione di accumulo dei primi grandi capitali, considerando anche l'apporto etico-ideologico da parte dei nuovi gruppi religiosi che, dopo la Riforma, pur distinguendosi tra loro per l'individualismo delle proprie scelte e dell' interpretazione dei Vangeli oltre che per ragioni di ordine economico-politico, ebbero, tutti in comune, sia pure in diverso grado, la laboriosità, la serietà della vita, il disdegno del lusso e il forte senso del risparmio. Si può dire infatti che il capitalismo nasceva in famiglia: tutti lavoravano: padre madre figli..... Il " sistema familiare" durerà fino al XVIII secolo, quando alcune famiglie si eleveranno a posizioni di ricchezza ed altre, più sfortunate, decadranno a misero proletariato in seguito agli sconvolgimenti dovuti all'introduzione della macchina a vapore e il formarsi di nuovi agglomerati industriali, dove si concentreranno tutte o quasi tutte le attività industriali inglesi. Nei tempi presi in esame, invece, si può dire che ogni casa era come una piccola fabbrica in miniatura: le donne filavano e tessevano lino, lana .... e poi confezionavano indumenti e capi di abbigliamento, ricamavano.... o raccoglievano erbe , le distillavano, preparavano medicamenti, profumi, liquori....
A quel tempo, le leggi promulgate dal governo avevano come scopo soprattutto il controllo da parte dello stesso, affinchè fosse messo a bando dal territorio inglese ogni forma di incompetenza e di oziosità. I giovani erano fatti confluire nelle scuole di apprendistato e comunque tenuti rigorosamente attivi, poiché (noi apprezziamo e condividiamo totalmente questo principio) "sin quando un uomo non raggiunge i ventitré anni, egli è per lo più, benché non sempre, indisciplinato, senza giudizio, e senza esperienza a governarsi da sé.".
Non vi era possibilità per un individuo al di sotto dei trent'anni di essere disoccupato, poiché lo stesso Stato provvedeva, qualora fosse senza occupazione, a fornirgliela obbligandolo però ad accetttare le sue scelte in merito. E nelle campagne tutti gli uomini al di sotto dei sessant'anni dovevano partecipare almeno ai lavori relativi alla mietitura.
Nessun padrone poteva permettersi di licenziare senza motivo i suoi dipendenti, altrimenti dovevano pagare un'ammenda, né i lavorattori potevano lasciare il posto di lavoro pena la prigione. La giornata lavorativa era fissata a 12 ore e non era consentito alcun tipo di sciopero.
Di fatto l'insieme della leggi che regolavano il lavoro aveva come scopo principale la difesa dei datori di lavoro, dell'agricoltura e dello Stato, questo contro la rivolta sociale.
E mentre già nei sobborghi di Londra si raccoglieva una crescente massa di miseri, accatttoni e delinquentelli causa la stessa miseria, il governo riteneva di salvarli dalla fame adottando delle leggi che fossero il più possibile umane ma che di fatto non operarono mai alcun mutamento radicale, costringendo, come sempre, a ricorrere alla carità e alla generosità di pochi o delle parrocchie e delle associazioni umanitarie.
A quel tempo un'attività ritenuta di grande importanza era la pesca. Un paese dedito ai traffici sui mari e risoluto fin da allora a costruire un impero commerciale non poteva infatti ignorare di incoraggiare la pesca quale attività idonea ad abituare gli uomini alla marineria e anche a fornire una buona riserva per la stessa marina militare, per cui l'anglicana Elisabetta non esitò a voler "onorare" la Chiesa Cattolica seguendo uno dei suoi precetti che ritenne infatti molto utile alla sua causa ed ordinò al popolo inglese di non mangiar carne due giorni alla settimana e in quelli stabiliti nel periodo della Quaresima.


© rosalia de vecchi

 
 
William Turner, Pioggia vapore e velocità, 1844
 

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